Autore Risposta: Cecio
Inserita il: 10 agosto 2009 18:11:11
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Messaggio inserito da ORNE

Come al solito vorrei farvi partecipi della nostra esperienza in maniera personale e spero simpatica...

Cominciamo col dire che l’impianto di Lamego è situato in un posto fantastico: minigolf e miniatur sono incastonati su una collina di alberi d’alto fusto dove gli scoiattoli gironzolano sulle piste o fanno i funamboli sui fili della luce, per niente intimoriti dalla nostra presenza. Anche il panorama che si gode a 360° dal minigolf sulla splendida valle del Douro è davvero spettacolare.

I campi sono incastonati in un vasta area dedicata a centro sportivo, con un grande palazzetto nato per svolgere varie attività sportive, ricreative e organizzative (c’è la palestra, la mensa, il bar, sale convegni e sale riunioni ...). Fuori ci sono campi di calcio, grandi aree verdi e grandi spazi ... insomma un gran bel posto!

Si nota subito però che il palazzetto ed annessi e connessi patiscono una scarsa manutenzione ed è un vero peccato! Controsoffitti che cadono a pezzi, parquet rotto nelle palestre, attrezzature sportive seminuove ma già rotte, docce senza pigna, rubinetti rotti ...Tanto per fare un esempio, in tutto il palazzetto ci saranno sparsi qua e là almeno una ventina di WC, in buona parte guasti. I restanti sono tutti privi di chiave per la porta, quasi sempre senza carta igienica e sempre senza sapone per le mani. Ma i portoghesisono così simpatici che queste cose passano in secondo piano ...

L’organizzazione della gara si anima solo a fine luglio. Per giorni non abbiamo visto nessuno dell’organizzazione, con alcuni conseguenti disagi: nessun servizio ristoro, nessun riferimento organizzativo, nada de nada ... dal 31 in poi però la macchina organizzativa ha cominciato a lavorare davvero massicciamente: dal nulla sono nati servizio bar, vendita gelati e stand gastronomici ed artigiani, oltre al servizio mensa nel palazzetto. C’è stata la posa di due WC chimici in campo, accanto alla 7 del minigolf, l’allestimento delle aree riservate ai team nel pratone a fianco al minigolf, con alcune opzioni gradite ai giocatori tipo gli stipetti metallici con lucchetto dover poter riporre portafoglio e documenti. C’è stata la transennatura dell’area pubblico nei campi, la tosatura e marcatura dell’erba della pista 7 che era alta almeno venti cm e ci creava una certa ansia, visto che arrivare in piazzola col primo tiro con l’erba così alta risultava decisamente difficile.
Lo staff organizzativo portoghese ha lavorato molto bene, a tutti i livelli, non c'è che dire.

Come sapete abbiamo registrato i punteggi di gara sui telefonini: in questo modo i risultati sono andati subito online, con gioia di chi segue da casa. Dopo qualche buca ci si abitua e i vantaggi sono evidenti...Certo per molti giocatori seniores usare il telefonino è un continuo “metti e togli” gli occhiali da vista ...ma a me è piaciuto questo nuovo metodo.
Le cerimonie di apertura e chiusura della manifestazione sono state divertenti e gradevoli, niente di faraonico, ma si è capito che c’è stato un grosso sforzo economico ed organizzativo da parte della federazione portoghese a tutti i livelli. Ai portoghesi si perdonano facilmente eventuali piccole mancanze: ci vogliono bene, tifano per noi, ci fermano per strada, ci fanno i complimenti, sul campo e fuori ci aiutano come possono, con semplicità e sincerità, ci stimano e ci rispettano, insomma parafrasando “Mediterraneo” si può dire: “Italiani e Portoghesi, una faccia una razza”.

Dal punto di vista tecnico, il minigolf – come si sapeva – è un campo “a voragine”: c’è il tiro per fare asso su tutte le buche ma succede su molte di mancare l’asso con tiri ben fatti senza capire perchè (o quasi) e capita di vedere giocatori che hanno il fattore “C” fare assi in modi a volte sorprendenti quando tu magari hai appena fatto un bel “due” con un ottimo tiro ...

Anche quest’anno, il re della 7 è stato Carlo Crivellaro. Grazie al grande lavoro di studio di Carlo, che ha provato tutta la piazzola con varie palline e non a “ore”, bensì a “minuti” – abbiamo potuto fare quasi tutti “due” anche da bordo su una piazzola a dir poco ondulata ...
Carlo non poteva stare in campo poichè era consentita la presenza di soli due allenatori per impianto. Allora, ogni volta che arrivava alla 7 uno dei nostri giocatori, ci trovava un angelo custode: Carlo, appostato nel boschetto a fianco della piazzola della 7 per suggerirci le pendenze. Sulla piazzola, invece, stavano un paio di giudici di pista, simpaticissimi soci del Lamego, tra cui il mitico Lopez (se vi volete figurare il personaggio, Lopez è identico al presidente del Livorno calcio, Spinelli). Dal boschetto Carlo non poteva vedere bene la piazzola. Allora entrava in gioco il mitico Lopez ... :-)
Un giro Carlo mi dice:”A che ore sei, Orne?” e io “Sono a ore due...circa” ... e Carlo:”Ore due e quanti minuti?” e Io:”?? ... Mhhhh...Non so ...” E Lopez sottovoce a Carlo, fingendo di spazzare con nonchalance la piazzola: “Dois e trentasinco!”. Questo per farvi capire che i portoghesi tifavano Italia! Naturalmente grazie a Carlo e a Lopez ho fatto due...
I portoghesi tifavano Italia col cuore e soprattutto tifavano Cecio, che ormai è un eroe locale. Firmava autografi come una star: ora chi lo ferma più?
Io penso che Cecio – all’esordio tra i senior - sia rimasto stupito e colpito dalla coesione di questa squadra e dalla forza umana e tecnica di questo gruppo, dove tutti si rispettano e si stimano e lottano come leoni per il risultato comune. Penso che Cecio sia rimasto anche piuttosto colpito dal grande lavoro fatto dai nostri coaches, che hanno ottenuto delle grandi soddisfazioni personali... Ad esempio le medie dei risultati delle piste più impegnative al miniatur parlano chiaro: i nostri coaches “lo fanno meglio” degli altri.
A testimonianza di ciò, dopo tre giorni di gara il campione austriaco Reini Schuster ha chiesto di poter tirare al giro della morte la nostra palla preparata da Roland ... Non credo sia mai successa una cosa simile ...Ovviamente con la palla preparata da Roland ha fatto asso!

Il miniatur mi è piaciuto. E’ un bel campo tecnico con lastre montate bene anche se ha gli ostacoli in plastica (su un campo dove si gioca dai 14 ai 35 gradi non sono l’ideale ...) e con un unico grosso difetto: le piste sono alte da terra non meno di otto cm ...alcune – tipo piramidi e blitz – circa dieci cm.
Non è facile adattarsi ad una simile altezza, specie se sei alto 1 metro e una paglia come me... Spesso raschi le piste ... Non si comprende per quale motivo abbiano posato le piste così alte ...Bah!
Comunque è un campo tecnico, con tiri belli e spesso difficili da eseguire come al blitz, alla finestra, alle gobbe, alle astine...

Ora vi racconto un’altro aneddoto: dovete sapere che nei primi giorni di allenamento abbiamo cercato un motto portafortuna per la gara. Io avevo suggerito “ZERU TITULI” che voleva significare che non avremmo lasciato nessun titolo alle altre squadre. Eppoi Mourinho è portoghese ...E’ stato subito cassato perchè hanno detto che portava sfiga ...
Dovete anche sapere che Cecio non va mai in trasferta senza la maglia autografata di Matrix (Materazzi) e la tiene appesa in camera fino alla fine della gara. Anche il Fabri gira con le maglie ufficiali del Genoa in valigia e se le mette quando può ... alenamenti liberi ... cena .....
Al rientro a Malpensa ieri sera le valigie tardano a comparire sul nastro...aspetta aspetta, si sparge la voce che è atterrato l’Inter di ritorno da Pechino dove ha perso la Super Coppa Italiana contro la Lazio.
All’improvviso ci ritroviamo in mezzo alla squadra e all’entourage interista: ecco Thiago Motta (la famiglia Polese si liquefa alla vista dell’eroe ex genoano), Eto’o, Cambiasso, Julio Caesar, Mourinho, e soprattutto Materazzi che si materializza e passa accanto a Cecio, il quale finge discrezione ma il cuore nerazzurro batte forte. Cecio con la sua bella medaglia d’oro al collo dice che dopotutto l’autografo di Matrix ce l’ha già e tocca con orgoglio la sua bella medaglia guadagnata sul campo che in questo momento vale ben di più della Coppa dell’Inter.
A quel punto io penso che aver visto Mourinho in chiusura di trasferta portoghese è un segno del destino...”ZERU TITULI” – lo dicevo io - portava bene secondo me ...
Arrivano i bagagli e noi usciamo. All’uscita veniamo investiti da un festoso boato e cento mani si agitaano verso di noi. Il primo pensiero è che siano i tifosi interisti che aspettano la squadra. Invece vedo il sorriso festoso di Origgi e della sua fidanzata, la Sarina con Laura e Claudio, le gemelle Bandera, c’è Picci, c’è Hermes, c’è Rudy, Teddy, insomma c’è mezzo Vergiate, mezzo Aponense, mezzo Cusano e sono tutti lì per noi!!! Non ci si può credere! Si agitano festosi, ci abbracciano e un coro si alza da tutti insieme:”I Campioni dell’Europa siamo noi!” La polizia ci fa spazio con rispetto per farci passare come fossimo campioni famosi ... Un anziano signore un pò acido punta il dito verso il Fabri e gli dice :”Tanto avete vinto solo una battaglia, non avete mica vinto la guerra!!!” E il Fabri gli risponde:”Noi veramente siamo la nazionale di minigolf italiana e la guerra l’abbiamo vinta eccome: abbiamo vinto il campionato europeo di minigolf”. Allora il signore si scusa e gli fa i complimenti. Dopo di noi esce il comico Raul Cremona (il mago Oronzo) che riscuote un bell’applauso e mentre noi continuiamo a festeggiare come matti, compare Mourinho seguito dalla squadra. A loro la gente riserva qualche foto, nessun coro d’amore, anzi, alcuni coretti ritmati “ZERU TITULI” provenienti da gruppetti sparsi (anche di minigolfisti ... hi hi hi ...). Gli eroi della serata per una volta non sono loro, ma siamo noi, solo noi, piccoli grandi eroi dello sport minore, che sa entusiasmare e commuovere.

Mentre Fabri guida verso casa, sotto la pioggia a Tortona, arriva un sms di Rudy che dice che a Sky Sport hanno appena dato un servizio sul rientro a Malpensa dell’Inter dalla trasferta di Pechino. Rudy dice che la cronista di Sky riporta che l’unico boato che si è sentito è stato l’accoglienza calorosa fatta dai tifosi alla nazionale italiana di minigolf che ha vinto il campionato europeo. Sarà vero o è uno scherzetto di Rudy? A me piace pensare che sia vero perchè finora questa vittoria sembra un sogno! E’ un momento importante per il minigolf italiano. I risultati della squadra Senior e i brillanti risultati dei nostri Junior a Waldshut , ai quali vanno i miei calorosi complimenti, possono essere usati per dare notorietà al movimento minigolfistico italiano e per far crescere il numero dei giocatori.

Poteva andare meglio di così ? Come l’anno scorso la medaglia d’argento nell’individuale maschile poteva essere un oro perchè Dieter se l’è giocata fino all’ultimo. Spesso è solo un pizzico di fortuna che decide. Ma comunque Dieter ha ottenuto un podio straordinariamente importante che tutti avrebbero sottoscritto prima di partire.

Un grazie di cuore ai coaches del minigolf Ivano e Rinaldo e del miniatur Fabri e Roland e al grande Carlo per il super lavoro che fanno per tutti e per la pazienza con cui mi sopportano quando sale l’ansia e cresce il nervosismo pre gara.

Un grazie speciale e un abbraccio forte dalla Orne e da tutti noi al Bruzz che ci è mancato tanto a Lamego ma che era con noi 24 ore su 24.

Il motto della trasferta è trovato: “I Campioni dell’Europa siamo noi!”

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